Sibilla Aleramo

Sibilla Aleramo nacque ad Alessandria nell’agosto del 1876. A ventisei anni, nel 1902, si trasferì a Roma. Quattro anni dopo uscì il suo primo romanzo, seguito da un silenzio di ben tredici anni. Nel 1919 il secondo libro, Il passaggio, seguito -l’anno successivo- dalla prima raccolta di poesie, Momenti, e nello stesso anno da un libro di racconti, Andando e stando. Vennero quindi due romanzi: Amo, dunque sono (1927) e Il frustino (1932). Due raccolte di prose, Gioie d’occasione e Orsa minore, uscirono rispettivamente nel 1930 e nel 1938. Nel 1929 aveva pubblicato una raccolta di versi, Poesie, e nel 1935 nuove liriche dal titolo Sì alla terra.
Nel 1945 vide la luce Dal mio diario, racconto lungo degli anni di guerra su un filo amaro di memoria personale e spesso intima. Un altro delicato florilegio di liriche -Selva d’amore, pubblicato nel 1947- ebbe il premio Viareggio l’anno successivo. Nel 1949 la scrittrice diede alle stampe un’altra apprezzata raccolta di prose dal titolo Il mondo è adolescente. Cinque anni più tardi fu la volta di Gioie d’occasione e altre ancora, ancora prose Le sue ultime liriche diedero vita ad altre due raccolte: Aiutatemi a dire (1951) e Luci della mia sera (1956). Sibilla Aleramo morì a Roma il 13 gennaio del 1960. Dopo la sua morte la casa editrice Feltrinelli ne ripubblicò quasi tutte le opere, oltre ad alcuni inediti scritti tra il 1945 e il 1960.

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