Tonino Oppes è nato a Pozzomaggiore nel 1950. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Sassari, è giornalista professionista e lavora alla Rai dal 1977. Spesso si è occupato di ambiente e cultura. Dal 2000 è capo redattore. Da anni cura la rubrica Leggere dedicata agli autori e ai libri sardi.
È autore di diversi volumi dedicati ai temi dell’ambiente, tra i quali Molentargius, due edizioni, Planargia, Goceano e un supplemento sui fenicotteri rosa. Con Ottavio Olita ha curato Gutturu Mannu e un volume su Villasimius.
Ha pubblicato libri per ragazzi come “La leggenda della gente rossa e altri racconti”, e “Paristorias, miti e racconti della Sardegna”. Con Pristorias ha vinto il premio nazionale di letteratura per l’infanzia promosso dal comune di Olzai. Recentemente ha pubblicato il libro “Tutti buoni, arriva Mommotti”, che si sofferma sulle paure dei bambini.
Con il racconto “L’ultimo leccio”, ha vinto il premio di narrativa bandito dalla rivista Caddhos e dal comune di Villanova Monteleone. Altri riconoscimenti: il premio di giornalismo Città di Castelsardo, il premio Lai Silesu di Iglesias e Funtana Elighe promosso dal comune di Silanus.
Il premio a cui tiene di più è quello alla cultura che, nell’ambito del concorso di poesia Giorgio Pinna, gli è stato assegnato nel suo paese, nel 2006.
Tre generazioni a confronto nella Sardegna dei primi anni Sessanta del secolo scorso. Contadini e pastori, stanchi di combattere contro siccità e incendi, scappano inseguendo il miraggio di un lavoro lontano. C’è chi, testardamente, resiste, ma nell’Interno dell’Isola compaiono i primi segnali dello spopolamento.
Tre generazioni a confronto nella Sardegna dei primi anni Sessanta del secolo scorso. Contadini e pastori, stanchi di combattere contro siccità e incendi, scappano inseguendo il miraggio di un lavoro lontano. C’è chi, testardamente, resiste, ma nell’Interno dell’Isola compaiono i primi segnali dello spopolamento.
Dopo un’assenza di alcuni decenni, le janas sono tornate in Sardegna. Credevano d’essere immortali. Eppure hanno una grande paura d’essere dimenticate. Sperano di salvarsi affidando una missione particolare ad un uomo cresciuto in un paese: deve raccontare la loro storia, con la semplicità dei narratori che ha conosciuto da bambino. Soltanto così il mito...
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