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A distanza di 42 anni, da quando la peste suina ha fatto il suo triste ingresso in Sardegna, fortzis in tramuda, bae e chirca, dae s’Ispagna (forse in transumanza, chissà, dalla Spagna), la malattia non è stata completamente sconfitta, nonostante ricorrenti provvedimenti legislativi messi in atto per debellarla.
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A distanza di 42 anni, da quando la peste suina ha fatto il suo triste ingresso in Sardegna, fortzis in tramuda, bae e chirca, dae s’Ispagna (forse in transumanza, chissà, dalla Spagna), la malattia non è stata completamente sconfitta, nonostante ricorrenti provvedimenti legislativi messi in atto per debellarla. Essa, tutt’oggi, specie su alcuni areali, continua a causare svenanti diseconomie aziendali, oltre che mercantili. L’attuale “Piano di eradicazione della PSA”, in vigore dal 2015, ha rinnovato ancora una volta la sfida e chiede sostegno, in particolare, agli stessi allevatori, affinché, in comune e lungimirante sinergia, si riesca finalmente a estirparla. Il Piano non prevede l’estinzione della razza autoctona sarda, che può e deve avere la fondamentale sopravvivenza sugli allevamenti litzidos in bulletinu (denunciati in anagrafe), grazie anche a specifici e mirati finanziamenti, ma tende essenzialmente ed esclusivamente a ispèrdere cada rastu de peste (eliminare ogni impronta della peste). Questa è la sola e ineludibile condizione che permetterà, su una terra che confina con il mare, di non far estinguere l’intero comparto suinicolo sardo e, con esso, l’economia e la cartolina di interi territori. Dopo tanti fallimenti che si sono susseguiti nei decenni, dovuti alle umane limitatezze e debolezze, si eleva ora alto l’accorato richiamo proveniente dal basso. Unu chisòrju fuidu dae unu bozzidòrju de monte (Un maialetto fuggito da un mattatoio di montagna) mette a nudo, oltreché il malessere dei propri simili, il lamento della terra, dell’acqua e dell’ambiente, fino a prova contraria galu brivos de mères novos (ancora privi di nuovi padroni). È un ultimo richiamo alla comprensione e alla misericordia, emesso dal profondo dei sentimenti, al fine di raggiungere il bene comune. Di tutti.
Pustis, no b’at a èssere prus tempus!
(Dopo, non ci sarà più tempo!)
Anno di pubblicazione | 2020 |
Pagine | 60 |
Illustrazioni | Bianco e nero |
ISBN | 9791280117069 |
Formato | 21 x 22.5 |
Tipologia | Libro |
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