Nato a Seui il 30 aprile del 1914 da Afineddu e Felicina Maxia. Prima ancora di compiere 14 anni è emigrato, da solo, a Palermo, dove ha lavorato come garzone in diverse attività. Chiamato alle armi, ha prestato servizio militare a Firenze, quindi è stato inviato in Cirenaica; ha poi partecipato alla guerra d’Abissinia. Terminata la guerra, ha lavorato come operaio in Africa. Ha fatto ritorno al paese solo nel 1938. Ma la sua permanenza è stata breve, appena il tempo di incontrare la donna della sua vita, Maria Deidda, che avrebbe poi sposato qualche anno dopo. Nel 1940 è stato richiamato alle armi. Ha prestato sevizio a Cagliari, dove si è trovato durante i bombardamenti del 1943, e in altri centri della Sardegna, da ultimo a Pozzomaggiore. Dopo il congedo definitivo, nel 1944, si è trasferito a Cagliari dove ha incominciato a lavorare nel campo della ristorazione. È stato presto raggiunto dalla moglie, che intanto aveva dato alla luce i primi due figli: Nando, morto tragicamente nel 1946, e Mario. Ha aperto, in via Sardegna, la trattoria “Gennargentu” dove ha lavorato intensamente sino a quando non ha deciso di andare in pensione. Nel frattempo sono nati altri tre figli: Gianni, Marco e Lucia. Dopo aver lasciato la trattoria si è dedicato interamente alla letteratura. È morto, a 91 anni, nel 2006.
Nato a Seui il 30 aprile del 1914 da Afineddu e Felicina Maxia. Prima ancora di compiere 14 anni è emigrato, da solo, a Palermo, dove ha lavorato come garzone in diverse attività. Chiamato alle armi, ha prestato servizio militare a Firenze, quindi è stato inviato in Cirenaica; ha poi partecipato alla guerra d’Abissinia. Terminata la guerra, ha lavorato come operaio in Africa. Ha fatto ritorno al paese solo nel 1938. Ma la sua permanenza è stata breve, appena il tempo di incontrare la donna della sua vita, Maria Deidda, che avrebbe poi sposato qualche anno dopo. Nel 1940 è stato richiamato alle armi. Ha prestato sevizio a Cagliari, dove si è trovato durante i bombardamenti del 1943, e in altri centri della Sardegna, da ultimo a Pozzomaggiore. Dopo il congedo definitivo, nel 1944, si è trasferito a Cagliari dove ha incominciato a lavorare nel campo della ristorazione. È stato presto raggiunto dalla moglie, che intanto aveva dato alla luce i primi due figli: Nando, morto tragicamente nel 1946, e Mario. Ha aperto, in via Sardegna, la trattoria “Gennargentu” dove ha lavorato intensamente sino a quando non ha deciso di andare in pensione. Nel frattempo sono nati altri tre figli: Gianni, Marco e Lucia. Dopo aver lasciato la trattoria si è dedicato interamente alla letteratura. È morto, a 91 anni, nel 2006.
PiùArremundicu Loi, racconta, con tonalità romantica, la vita e la morte della sua gente. Egli è capace, come pochi altri, di descrivere e di far rivivere quelle passioni, spesso intrecciate con emozioni di sapore autobiografico; il paese che ha sempre portato nel cuore, possa e debba essere tenuta presente per affrontare il futuro.
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